Villa La Quiete

Metti una domenica pomeriggio di sole e una mini gita fuori porta e eccoci arrivati a Villa La Quiete!

La villa fu acquistata dai Medici nel Quattrocento e assunse questo nome, così rilassante, circa due secoli dopo quando la granduchessa Cristina di Lorena commissionò a Giovanni da San Giovanni l’affresco “La Quiete pacifica i venti”…ma purtroppo non si può vedere!

Immediata delusione ma mi sono ripresa in pochi minuti…
Infatti la villa successivamente divenne sede di una della tre congregazioni laiche – per l’educazione religiosa e culturale delle giovani donne- voluta da Eleonora Ramirez de Montalvo. Questo ha fatto si che, quando le altre due congregazioni sono state qui trasferite, tutte le opere artistiche confluirono nella villa!
Nel refettorio oggi si può ammirare opere di Ridolfo del Ghirlandaio, Michele Tosini…e Sandro Botticelli!

Ma la storia, e le meraviglie della villa, non si esauriscono qui!
Quando la villa fu riacquistata dai Medici, Vittoria Della Rovere, nota non solo per la sua forte devozione,✝️ ma anche per aver portato a Firenze tutto il patrimonio dei Della Rovere, essendone l’ultima erede, non badò a spese!
Ampliò la villa, costruì la chiesa e donò arredi, opere artistiche e oggetti liturgici.
Ma è l’ultima erede del casato mediceo, Anna Maria Luisa de Medici, che porta alla villa le ultime e significative migliorie.

Morto il suo amatissimo marito, Guglielmo I, Elettore Palatino, deciderà infatti di lasciare Duesseldorf e tornare, nel 1716, alla sua adorata Firenze.
Fu accolta dal padre, Cosimo III, con tale amore da inginocchiarsi lui stesso di fronte alla figlia prediletta.
Anna Maria Luisa fece anche tutto il possibile per aiutare il fratello Giangastone quando fu chiamato ad essere il nuovo, ed ultimo, granduca Medici.

Questa donna meravigliosa, che dobbiamo ringraziare infinitamente, per aver legato a Firenze tutto l’enorme patrimonio artistico mediceo grazie al Patto Di Famiglia, decise infatti di trascorre proprio in questa villa gli ultimi anni della sua vita.

Si deve a lei la decorazione in affresco, nel 1726, delle sue stanze private al piano terreno.
Benedetto Fortini e Filippo Giarrè crearono vedute illusionistiche, le cosiddette “stanze a paese”, paesaggi reali e immaginari fra cui le raffigurazioni di tre importanti ville medicee: Pratolino-prima della distruzione!-, Poggio a Caiano e Poggio Imperiale.
Nel 1724 fu creato anche il bellissimo giardino all?italiana che
conserva ancora intatta la ragnaia.
Per la caccia agli uccelli tendevano reti fra i rami degli alberi, opportunamente potati e orientati, dove poi, i poveri uccellini, rimanevano intrappolati!
Ma non ci intristiamo! La pratica è stata completamente abbandonata…e noi resta solo una panorama meraviglioso!

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