Perchè si dice Quarantena?
Quarantena. Ma quando e perché si è iniziato a adottare la quarantena?
Andiamo agli Uffizi per scoprire questa volta un artista senese, Ambrogio Lorenzetti, e cercare di sapere qualcosa di più su questi quaranta giorni.
La tavola, datata 1342, è titolata come “Presentazione di Gesù al tempio” ma in realtà si tratta della Purificazione di Maria.
Maria, come una madre qualunque ubbidisce umilmente alla legge Mosaica.
Si riteneva infatti che la donna dopo il parto fosse impura, immonda, per 7 giorni e che fossero necessari altri 33 giorni per purificarsi dal proprio sangue.
Quaranta giorni.
La puerpera “non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario “.
Questo se partoriva un maschio. Se partoriva una femmina i giorni di purificazione erano ben 80.
Passati i giorni della purificazione la madre doveva portare al tempio un agnello di un anno in sacrificio oppure, se non aveva mezzi per procurarselo, due tortore. E Maria porta due tortore. Si vedono al centro, in mano al sacerdote. Giuseppe tiene Gesù che, come un bambino vero, si porta il ditino alla bocca, simbolo dell’eucarestia.
La sacerdotessa Anna lo indica: è lui il nuovo Re. Ma dietro, accanto al sacerdote, si vedono altri due personaggi. I giudei. Loro non riconoscono in Gesù il messia e l’artista ce lo fa vedere benissimo: sguardi corrucciati e diffidenti. Ma Maria non se ne cura, la sua attenzione è tutta per il suo bambino.
Quaranta. Un termine ricorrente nella religione cattolica. Quaranta i giorni del diluvio universale. Quaranta i giorni di Gesù nel deserto. Quaranta giorni, circa, la Quaresima.
Quaranta i giorni di isolamento che a Venezia agli inizi del ‘400, venivano imposti alle navi prima di poter attraccare e sbarcare. Quarantena è infatti una parola veneta. In italiano sarebbe quarantina. I veneti si ispirarono alla Bibbia e alla credenza che dopo quaranta giorni il malato di peste non era più contagioso.
E la quarantena è quella che facciamo anche noi.
Quaranta giorni per purificarsi. Quaranta giorni per il cambiamento.
L’arte non si ferma.
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