Giambologna finalmente all’opera! Il Bacco

Giambologna finalmente all’opera! Il Bacco.

Durante una visita guidata di Firenze immaginate di passeggiare da Ponte Vecchio verso Palazzo Pitti, in angolo fra via Guicciardini e Borgo San Jacopo trovate lui. Bacco. La nicchia è ricavata dalla ricostruzione della casa torre della potente famiglia de Rossi.

L’artista


L’artista è un giovane ragazzo delle Fiandre, Jean de Boulogne.

Primo problema

Jean nel 1550 va a Roma e, pare, abbia incontrato il suo idolo. Michelangelo. Gli presenta un bozzetto, una statuetta in cera o terracotta, non si sa. Il divino maestro prende la statuetta e la rimodella tutta! Il morale di Jean ora è a terra.

Secondo problema

Dopo 2 anni lascia Roma e arriva a Firenze nel 1552. Chissà se i fiorentini gli avranno detto “come ti chiami? Icche’ t’ha detto?!?” Ma di sicuro lo “ribattezzano” subito. Giambologna. Molto più facile.

Terzo problema

Jean, anzi… ormai chiamiamolo Giambologna, fa fatica a farsi conoscere perché alla corte di Cosimo I de Medici ci sono artisti fiorentini molto apprezzati dal granduca. E lui riceve solo piccole committenze, per lo più bronzetti, che erano di gran moda nel periodo.

Un amicizia importante

Ma Giambologna si arrende? Certo che no!
Può contare sull’amicizia di Bernardo Vecchietti, banchiere dei Medici e grande appassionato d’arte. E pare sia stato proprio lui a fargli ricevere questa committenza da Lattanzio Cortesi. Un bronzo, finalmente di grandi dimensioni, rappresentante Bacco.

Artista inarrestabile!

E Giambologna non si è certo fermato al Bacco!
È stato uno dei più grandi artisti del manierismo e a Firenze ha lasciato tantissimo.

Un esempio? Il Ratto delle Sabine nella Loggia della Signoria!

Non basta? Il monumento equestre in bronzo in piazza della Signoria! Basta pensare che fu un tale successo che gli fu richiesto anche dal re di Francia…

Se queste non fossero sufficienti abbiamo l’Oceano, meravigliosa statua in marmo custodita al museo del Bargello e che potete ammirare, in copia, nel Giardino di Boboli.

Oppure in piazza Santissima Annunziata, Orsanmichele…mi fermo! L’elenco è davvero lungo!

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